William Papaleo, “Afrodite e Mater Mundi”, 2020

William Papaleo, Afrodite e Mater Mundi

William Papaleo, Afrodite e Mater Mundi

note biografiche:
William Papaleo è un artista americano che da trentacinque anni vive e lavora in Italia e
negli Stati Uniti. I suoi dipinti sono esposti in musei e gallerie in Europa e in America.
Papaleo ha ricevuto numerosi riconoscimenti in mostre internazionali e selezionate in
Italia e negli Stati Uniti. Attualmente espone alla Galleria AEC Contemporanea di Enna, alla Exuma Gallery di Provincetown, Massachusetts, alla Wohlfarth Galleries di Washington D.C. e alla Galleria Serio di Napoli. I suoi dipinti sono inclusi nelle collezioni del John D. Calandra Institute di New York, dell’Italian American Museum di Los Angeles e in collezioni private e aziendali tra cui il Banco di Napoli e l’Assessorato alla Cultura di Salerno. I disegni realizzati per la scultura pubblica da lui realizzata ed eretta a Waterbury, Connecticut, fanno parte della collezione permanente del Mattatuck Museum. Dal 1981, Papaleo presenta le sue opere in mostre personali e collettive negli Stati Uniti e in Europa: dalle ceramiche ospitate dall’Ambasciata italiana in Polonia ai dipinti esposti, nel 1995, alla Sindin Galleries, dove è stato selezionato tra gli artisti emergenti che hanno proposto i propri lavori insieme a Picasso, Matisse e Diego Rivera.

note sull’opera:
Il graffito si ispira a un mito di Afrodite e Mater Mundi su cui ho già lavorato con altre tecniche. Il loro incontro avviene nei pressi di una cascata dove Afrodite offre a Mater Mundi una ricetta per la fertilità. È interessante che questo mito sia riemerso in un periodo in cui il mondo ha un disperato bisogno di ritrovare un senso femminile del potere – generoso, abbondante e vivificante – che affonda le proprie radici nella natura. Sapevo che lavorare con questa tecnica avrebbe trasformato la mia idea iniziale e ho lasciato che ciò accadesse in maniera che l’opera potesse essere interpretata in modi diversi. Le figure tornano così a un’energia naturale, uscendo dall’oscurità. Se vogliamo nutrire speranza, in questo periodo buio, è fondamentale ritornare alla nostra vera natura e osservare un rinnovato rispetto per gli ecosistemi in cui viviamo.