Giusi Candia, “Il dualismo eterno”, 2014

48 - G.Candia 2014

note biografiche:

Nata il 19 dicembre 1983 a Polla (SA). Nel 1997 inizia a frequentare il Liceo Socio-Psico Pedagogico di Arezzo, dove acquisisce il diploma nel 2002. Nel 2006 consegue la Laurea Triennale in Scienze dell’Educazione e della Formazione – curriculum: “Educatore dell’Infanzia” e nell’a. a. 2007/2008 si specializza in “Programmazione e Gestione dei Servizi Educativi e Formativi”, presso l’Università degli Studi di Siena – sede di Arezzo, con una tesi in Pedagogia delle Organizzazioni sulla gestione dei Servizi alla Persona e le relative prospettive pedagogiche. Ha svolto un tirocinio formativo come collaboratrice in un Asilo Nido e presso il CRO (Centro Risorse Orientamento) del Polo Aretino dell’Università degli studi di Siena. Durante quest’ultimo ha acquisito, tra le altre, capacità organizzative riguardo l’orientamento dei ragazzi a scuola, all’università o nel mondo del lavoro e il coordinamento dei docenti, allestendo anche eventi per l’“Orientarezzo”: fiera del Lavoro e dell’Orientamento Professionale e Formativo. Dopo le prime esperienze lavorative ad Arezzo, ritorna a vivere a Montemurro. Avrà una breve esperienza come vigilatrice in una Casa Famiglia. In seguito, lavora a Montemurro per la Cooperativa Sociale Iskra, per circa due anni, come animatrice/educatrice in un laboratorio di socializzazione per ragazzi dai 6 ai 14 anni, svolgendo attività didattiche e creative per ragazzi. Lavora per tre mesi come assistente/educatrice della Sezione Primavera di Corleto Perticara (PZ).

Nel 2009/2010 partecipa, tra l’altro, ad un corso di specializzazione in Serigrafia presso l’Apofil di Villa d’Agri (PZ), conseguendo un attestato di qualifica di “Seri grafo”. L’acquisizione di questa tecnica le permetterà di riavvicinarsi al mondo dell’arte e del disegno, che da sempre la coinvolge (stimolata e guidata anche dal padre, alunno del Professore Giuseppe Antonello Leone alla Scuola d’Arte di Potenza).

Svolge, inoltre, un’altra attività che trova appassionante, frequentando un breve corso come “Catalogatore del libro moderno” per poter inventariare i libri appartenenti alla collezione del poeta ingegnere Leonardo Sinisgalli presso la Fondazione a lui dedicata a Montemurro.

Nel 2014 viene coinvolta nel progetto “la Scuola del Graffito di Montemurro incontra le scuole della Valle dell’Agri sul tema: il Paesaggio e le Madonne di montagna della Val d’Agri” in qualità di “organizzatrice didattica” e per la storia del territorio. Partecipa con grande interesse e curiosità a questa tecnica, di cui intende acquisire le capacità e competenze dato che, grazie al progetto, si coniugano due dimensioni che la riguardano da vicino: quella dell’arte e quella dei bambini/ragazzi.

note sull’opera:

Il mio graffito vuole essere una rappresentazione di un’opera attribuita a Carlo Sellitto: una Maria Maddalena penitente. Ho scelto di riprodurre, o almeno di tentare!, di raffigurare quest’immagine perché più si addice a quella che è la mia idea di ombra e luce, oltre al fatto che trovo quest’opera un capolavoro assoluto! Nonostante, quindi, mi fosse ben chiara la difficoltà di tradurre questa figura in graffito, soprattutto il volto, non ho ceduto allo sconforto: queste due figure (la donna e il teschio) sono, per me, essenziali, emblematiche di ciò che caratterizza, non solo nello specifico l’ombra e la luce, ma universalmente l’intera esistenza di un essere vivente! Ecco perché “dualismo eterno”! Tutta la vita è caratterizzata da quest’antitesi: ombra/luce, male/bene, positivo/negativo, “donna/uomo”, vita/morte…

La donna diventa, perciò, simbolo di vita di luce e anche della nascita e rinascita del mondo; ella è la natura che genera e origina. Il teschio è la morte, l’ombra delle tenebre, il male che ci angoscia, che rende tutto più cupo e oscuro e che tutto porta a compimento.