Arteteca, Esgrafiado segoviano, 2016

note biografiche:
Manuel Mateo Rodriguez, studia “Ingegneria Edile” presso l’’università Politecnica di Madrid con una tesi sulla riabilitazione di edifici in costruzione tradizionale, si trasferisce a Granada dove continua la formazione sulla costruzione tradizionale presso la Scuola Andalusa di Restauro, inizia il suo lavoro come graffitista presso la città di Segovia nella riabilitazione del centro storico su alcune delle facciate con graffito che caratterizzano questa città, in seguito lavora in diversi luoghi della Castiglia come collaboratore restauratore. Crea il gruppo Arteteca con Angela De Girolamo in cui si specializza nei lavori in calce e nello studio di questo materiale e di un altro dei materiali antichi come la terra cruda dedicandosi all’insegnamento delle tecniche che impiegano questi materiali.
Angela De Girolamo studia presso l’Università Federico II di Napoli “Cultura e Amministrazione del Patrimonio Culturale” e scrive una tesi di estetica sull’artista Giuseppe Antonello Leone. Si trasferisce in Spagna dove studia presso la Scuola Andalusa di Restauro di Granada e mette in pratica gli studi lavorando nella città di Segovia, specializzandosi nel recupero e messa in opera del graffito segoviano, in seguito lavora come collaboratrice al restauro in diversi luoghi della Castiglia. Contemporaneamente partecipa al progetto di Arteteca con Manuel Mateo Rodriguez basato sul lavoro e lo studio della calce e della terra cruda e dedicando il proprio lavoro soprattutto alla divulgazione dell’uso di questi materiali.

note sull’opera:
Il graffito segoviano (esgrafiado segoviano) è uno stile di graffito che deve la sua caratterizzazione al periodo arabo spagnolo, infatti la storicità degli elementi ornamentali che propone risale allo stile mudejar che troviamo nella Spagna araba dei secoli XI e XVI, gli esempi di grafitti nella città risalgono però all’inizio del XX sec. e alla volontà di ridonare bellezza alla città conferendole una specificità storico-artistica con l’utilizzo di questa tecnica, già usata a Segovia, che non aveva un alto costo. L’esgrafiado segoviano si caratterizza essenzialmente per l’uso di 1 o 2 colori e il gioco tra le diverse texture che si possono creare con le malte; e uno spessore molto più profondo rispetto ai graffiti che troviamo nel resto d’Europa più tipicamente di stile liberty , che grazie al volume e alle geometrie rappresenta il gioco di ripetizione-luci-ombre tipico della volontà artistica mudejar.