Vincenzo Rusciano: “Cum Grano Salis”, 2025

Vincenzo Rusciano, Cum Grano Salis, 2025

Vincenzo Rusciano, Cum Grano Salis, 2025

note biografiche:
Docente presso l’Accademia di Belle Arti di Foggia e di Napoli. Le sue opere sono presenti in importanti collezioni pubbliche e private, italiane ed estere, tra cui: Collezione Madre – Museo d’arte contemporanea Donnaregina, Napoli; MAC – Museo d’Arte Contemporanea Lissone, MB; Collezione, Collezione Galerie Ernst Hilger, Vienna. La ricerca dell’artista propende verso una personale re-interpretazione dei canoni formali dell’arte classica fortemente filtrati dal concetto di estetica contemporanea. Le frequenti e pregnanti incursioni nel mondo dell’archeologia e del restauro rafforzano il legame che unisce idealmente un nostalgico mondo storico e classicheggiante ad un più attuale contesto urbano contemporaneo. Un’operazione che unisce l’energia emessa dai rimandi alla identità storica ed alla conservazione della memoria con l’arte contemporanea, costituita da nuove forme. Attraverso tecniche come la scultura, l’incisione, la serigrafia, i materiali ed i colori che rimandano al gusto e alle tecniche contemporanee. Il richiamo alle forme di partenza classiche si contamina con le suggestioni provenienti dalla periferia urbana di Napoli, abbandonando il concetto di perfezione ideale per raccontare invece le fratture, le mancanze, le discontinuità che caratterizzano il presente contemporaneo e, in particolare, un tessuto sociale precario che costituisce l’originale background di Vincenzo Rusciano.

note sull’opera:
L’opera di Vincenzo Rusciano è denso di empatia per il mondo paesaggistico, dialoga con le ombre e la quiete dell’architettura, trasformando lo spazio aperto in un luogo di osservazione della natura, di attesa riflessiva sui temi di sostenibilità ambientale e sensibilità storica. L’artista lavora sul concetto di frammento, unisce l’energia emessa dai rimandi alla identità storica e ambientale abbandonando il concetto di perfezione ideale per raccontare invece l’incontro tra tessuto ambientale e impianti di estrazione, le fratture, la presenza di grandi corpi scuri che modificano lo scenario d’insieme, le mancanze e la vulnerabilità che caratterizzano il presente contemporaneo. Rusciano mescola, attraverso un sistema di sagome, di echi, di silhouette, la meraviglia provata di fronte alla conformazione del paesaggio circostante, rifiutando la semplificazione, e cercando invece di cogliere le interconnessioni, le interdipendenze. Spostando così il punto di osservazione sulla complessa rete di relazioni di cui il sistema sociale, culturale o ambientale, si nutre.